Noi ci saremo!

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Noi ci saremo!

Cari tutti,


A distanza di quasi due mesi dall’inizio di questo periodo l’incertezza rimane tanta.
Non sappiamo quando la situazione sanitaria migliorerà portando nuovo ossigeno alla nostra economia. In questa situazione sorgono molte sfide per la stessa sopravvivenza del mercato.

Si impone il cambiamento: i ristoranti dovranno ridurre i propri coperti, i bar impegnarsi nell’asporto e così le nostre abitudini finiranno spesso per mutare. Certo il cambiamento appare radicale, ma non per questo dobbiamo lasciarci trasportare da facili pensieri negativi. È nei momenti di difficoltà che bisogna puntare sulle energie migliori.


L’esortazione allora è a guardare all’interno, cercare punti fermi nell’attività di ognuno: il mercato agroalimentare del nostro Paese ne è pieno, ha qualità invidiate in tutto il mondo, i nostri prodotti sono preceduti dalla loro fama. E non si pensi solo all’export: i vini pugliesi sono alla ribalta del mercato nazionale esaltati per il rapporto qualità/prezzo, il nostro olio, pur acciaccato dalla piaga della Xylella fastidiosa, è un’eccellenza affermata e i prodotti dei nostri campi, maturati al sole del tacco dello stivale, garantiscono bontà ineguagliabili. Questi sono i nostri punti fermi. Non possono essere lesi da alcuna pandemia né crisi economica e questi saranno i pilastri su cui fondare una rinascita all’insegna del bello e del buono.


Tuttavia, un prodotto, eccellente che sia, non può creare valore senza un mercato, senza una comunità. Nei momenti di difficoltà i comportamenti predatori trovano gioco facile, ma dobbiamo chiederci se in prospettiva facciano il bene di ognuno di noi. L’invito allora è al sostegno reciproco e al dialogo: un rapporto franco tra fornitori e clienti per individuare gli ostacoli ed eliminarli, ma anche la condivisione di esperienze di successo.


Sono queste le basi per costruire una nuova unione tra consumatore e filiera produttiva: fiducia reciproca, capacità di adattamento, creatività. Perché cambiamento non vuol dire solo perdita del vecchio status quo, ma anche creazione di nuove opportunità. Allora bisogna essere vigili per coglierle, fiduciosi nei nostri mezzi per farcela.


Nessuno dice che sarà facile. Molte sono le difficoltà all’orizzonte. Ma guardando al futuro il nostro olio continuerà ad essere utilizzato nelle migliori cucine del mondo, mentre le bottiglie di salsa di pomodoro saranno nelle case di ogni famiglia italiana alla domenica per cuocere il ragù, per non parlare dei nostri importanti vini rossi, così come dei rosati, tornati prepotentemente in voga negli ultimi anni, oppure delle birre artigianali.


Noi ci saremo, Panvetri ci sarà. E Voi? Noi ci auguriamo di sì e vi aspettiamo con la professionalità e cordialità che da sempre ci distingue.

A presto!